Pandemie e tutela dell’ambiente. La conservazione della Natura e dei suoi equilibri protegge la nostra salute.

Tutelare e conservare la Natura nei suoi equilibri, imporre la corretta gestione delle risorse naturali, rispettare le regole precostituite tra uomo e ambiente, solo così si può evitare la diffusione di pandemie e virus pericolosi

 

Il nuovo Coronavirus COVID-19 ha messo in allarme il mondo. Di fronte a una pendemia di questa portata diventiamo inutili, privi di difese e di certezze. Blocco della vita quotidiana e dell’economia. Intere nazioni devono fare i conti con gravi difficoltà. Anche in questo momento estremamente difficile la nostra associazione continua il suo lavoro di corretta sensibilizzazione e divulgazione a favore della natura. E infatti vogliamo proporre una riflessione sul rispetto degli equilibri naturali e sulle aberrazioni dell’uomo contemporaneo nei confronti delle specie animali e vegetali.  

La Natura, in queste situazioni, ci ricorda il nostro piccolo ruolo sul pianeta: siamo solo ospiti anche poco graditi. Non si tratta di speculazioni fantapolitiche che gridano al complotto e alle armi batteriologiche, qui stiamo parlando di equilibri naturali devastati, di degrado dell’ambiente, di una crescita disordinata e priva di regole dell’umanità.  La vera origine di queste malattie virulente e sconosciute risiede proprio in queste criticità.

Da dove provengono? Cosa c’entra il rapporto con gli habitat naturali? Per molti esperti del mondo scientifico c’è un legame importante tra il nuovo Coronavirus, le megalopoli, la sporicizia, il degrado e le azioni distruttive dell’uomo perpetrate sulla Natura. Parliamo di un virus per lungo tempo sconosciuto, nascosto nelle foreste cinesi, che circolava nelle popolazioni dei pipistrelli locali. Poi è arrivato l’uomo che ha violato questi ambienti, liberando il virus e rendendolo inarrestabile. In che modo? Attraverso i mercati degli animali selvatici in Cina, dove i pipistrelli vengono macellati vivi assieme ad altre specie, in condizioni igieniche proibitive, tra escrementi e degrado. Secondo gli scienziati il salto di specie verso l’uomo si è svolto in questi ambienti degradati. Accanto al fattore ambientale se ne sono uniti altri altrettanto importanti: il complesso quadro sociale delle megalopoli dove vivono ammassate milioni di persone, le contraddizioni e criticità del mondo globalizzato, la velocità negli spostamenti delle merci e delle persone.

Possiamo giustamente parlare di Nemisi (gr. Νέμεσις, lat. Nemĕsis), “personificazione nella mitologia greca e latina della giustizia distributiva, e perciò punitrice di quanto, eccedendo la giusta misura, turba l’ordine dell’universo.”  Punizione, vendetta, castigo di Madre Natura per aver turbato delle regole e degli inviolabili sistemi naturali precostituiti. E lo possiamo certo attribuire alla violenza di determinate azioni sul patrimonio naturale e sulla nostra condotta nella gestione delle risorse del pianeta.

Ci sono santuari della natura che non dovrebbero mai essere violati e si tratta delle grandi foreste. Habitat naturali prioritari, grandi contenitori di specie animali e vegetali, ma anche di batteri e di virus che vivono tutti in armonia, seguendo le regole di una comunità. Quando l’uomo interviene per distruggere e deforestare, inevitabilmente si scoperchiano vasi di Pandora estremamente pericolosi. In pratica si distruggono equilibri delicati tra gli esseri viventi instauratisi per milioni di anni.

Stiamo scoprendo il COVID-19, estremamente contagioso, e vediamo che provoca una polmonite interstiziale bilaterale che può essere mortale. Ma di virus terribili nascosti nelle giungle e nelle foreste del pianeta ce ne sono tanti, alcuni misteriosi e estremanente letali. Secondo i ricercatori queste malattie si stanno risvegliando a seguito della alterazione degli equilibri naturali e dei cambiamenti climatici. Il virus Ebola, recentemente sconfitto dalla medicina internazionale, ha provocato decine di migliaia di vittime ed è un pericoloso abitante delle foreste del Centrafrica e del Congo. Ricordiamo il pericoloso virus Nipah che provoca encefalite galoppante ad alto tasso di mortalità, probabilmente sfuggito a seguito degli incendi e la deforestazione nel Borneo. Poi la malattia di Lyme prodotta dalle zecche, il temibile Virus Lassa che provoca la febbre emorragica acuta, poi l’espansione della Malaria a seguito della deforestazione nel sud-est asiatico e nel Brasile.  Secondo molti scienziati e ricercatori la salvaguardia delle foreste e degli ecosistemi naturali prioritari potrebbe diventare indispensabile per il contenimento delle malattie ad alta mortalità.

L’ecologo e naturalista David Quammen nel suo libro “Spillover” del 2017 scrive: “là dove si abbattono gli alberi e si uccide la fauna, i germi del posto si trovano a volare in giro come polvere che si alza dalle macerie…i virus si adattano bene e velocemente alle nuove condizioni create dall’uomo”.  Secondo Quammen questi virus rappresentano la risposta decisa della natura all’assalto dell’uomo sugli ecosistemi. “Quando hai finito di preoccuparti di questa epidemia, preoccupati della prossima”, ha detto con poco ottimismo recentemente. In pratica non possiamo aspettarci nulla di buono per il futuro se continua la distruzione degli habitat naturali e la violazione delle regole della natura.

La pandemia del Coronavirus ci deve imporre una riflessione sul nostro futuro. Dobbiamo rivedere l’evoluzione disordinata della nostra città, le criticità e debolezze della nostra società e  riscoprire al massimo il valore dell’ecologia e della sostenibilità. Siamo tutti interconnessi nel mondo del web e delle megalopoli, con miliardi di telefonini, di pc, di auto tecnologiche, ma siamo totalmente indifesi verso le minacce naturali.

Il genere umano da milioni di anni interagisce con gli habitat naturali di cui ha bisogno per vivere. Oggi però c’è un cortocircuito, i cambiamenti climatici ci mostrano un mondo inquietante dove siamo tutti in pericolo. Questo scenario può incrementare nuove pandemie, risvegliando virus e batteri ancora sconosciuti. I vaccini non possono frenare la distruzione dei santuari naturali. Occorre una nuova coscienza ecologista collettiva, salvaguardando il pianeta con regole ferree, dure e incisive.

Una natura integra e protetta è la nostra salvezza contro malattie terribili. Siamo deboli, perchè non viviamo più in coesione con la natura. Dobbiamo cambiare modo di vivere, ritornare alla terra, riscoprire la passeggiata salubre tra i campi e tra gli alberi. Dai disastri si può rinascere più forti e rinnovati. Ce la possiamo fare. Rispettiamo le regole comportamentali e… rispettiamo la natura.

 

Alberto Colazilli

Presidente Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio Onlus

 

https://www.iss.it/web/guest/primo-piano/-/asset_publisher/o4oGR9qmvUz9/content/id/5269233?_com_liferay_asset_publisher_web_portlet_AssetPublisherPortlet_INSTANCE_o4oGR9qmvUz9_redirect=https%3A%2F%2Fwww.iss.it%2Fweb%2Fguest%2Fprimo-piano%3Fp_p_id%3Dcom_liferay_asset_publisher_web_portlet_AssetPublisherPortlet_INSTANCE_o4oGR9qmvUz9%26p_p_lifecycle%3D0%26p_p_state%3Dnormal%26p_p_mode%3Dview%26_com_liferay_asset_publisher_web_portlet_AssetPublisherPortlet_INSTANCE_o4oGR9qmvUz9_cur%3D3%26_com_liferay_asset_publisher_web_portlet_AssetPublisherPortlet_INSTANCE_o4oGR9qmvUz9_delta%3D10%26p_r_p_resetCur%3Dfalse%26_com_liferay_asset_publisher_web_portlet_AssetPublisherPortlet_INSTANCE_o4oGR9qmvUz9_assetEntryId%3D5269233

https://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/ilaria-capua-coronavirus 

https://pikaia.eu/coshanno-in-comune-un-virus-la-deforestazione-e-i-pipistrelli-della-frutta/

https://www.nationalgeographic.it/ambiente/2019/12/malattie-infettive-aumento-causa-della-deforestazione

https://gazzettadimantova.gelocal.it/italia-mondo/cronaca/2020/03/14/news/deforestazione-e-commercio-illegale-di-animali-vivi-fra-le-cause-del-coronavirus-1.38592740?fbclid=IwAR2s6b8d9O8aDN5A1MrRIBAMzOKZ0R7W4vePt5vB5oDQb0VPPyeiCgW6nh8

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *