Il grande valore ecologico e culturale di boschi e foreste
Il grande valore ecologico e culturale di boschi e foreste
Il ruolo delle foreste e dei boschi è molteplice ed estremamente importante: accanto al valore naturalistico, scientifico, paesaggistico ed ecologico, si affiancano anche quello culturale, artistico e terapeutico. Spesso non ci si rende conto di tutti questi “valori” che, incredibilmente, se ben integrati e rispettati, possono migliorare un intero territorio o addirittura diventare la fortuna di grandi comunità. Dunque, le foreste non sono esclusivamente dei bacini per lo sfruttamento intensivo del legname, grandi cantieri a cielo aperto dove aprire strade e fare disboscamento, incuranti del tesoro che custodiscono. Le foreste e i boschi, realtà, rappresentano uno degli elementi identitari più importanti che caratterizzano la cultura e la storia di un intero popolo o di un’intera nazione.
Foto Colazilli
Valore ecologico per la produzione di ossigeno e stoccaggio della CO2
Le foreste sono degli immensi serbatoi per la produzione di ossigeno e quindi fondamentali per sottrazione di anidride carbonica. Sono formati da grandi alberi e poi da vari strati che si intrecciano come il sottobosco, gli alberi più giovani, il suolo con la letteria e gli innumerevoli microrganismi.
Il ruolo del sottobosco è importantissimo nella lenta formazione delle foreste e dei boschi di pregio, con qualità vegetale e ambientale elevata. Proprio in queste foreste il sottobosco rappresenta un costante rigeneratore della vita, con presenza di tronchi in decomposizione, presenza di nicchie ecologiche importanti per specie animali di vario tipo, tutto un complesso apparato che contribuisce al ciclo biologico e alla decomposizione tramite la lettiera forestale, formata da una grande quantità di fogliame, detriti degli alberi, ecc… Un microcosmo che permette alla piante di vivere e riprodursi e che contribuisce allo stoccaggio del carbonio. Per la formazione di tutto questo occorre molto tempo e in molti casi l’intervento disastroso dell’uomo può azzerare totalmente tutto questo, portando degrado dell’ecosistema.
Mitigazione dell’erosione del suolo.
Le foreste liberano vapore acqueo e contribuiscono al ciclo dell’acqua, che viene accumulata lentamente nei substrati attraverso il filtraggio delle chiome delle piante e del sottobosco. I substrati forestali sono un potente filtro per l’acqua e aree boscate riescono addirittura a prevenire l’inquinamento delle acque superficiali. Una foresta matura, in ottima salute, riesce a prevenire il deflusso superficiale delle acque e il dilavamento del suolo. Anche le chiome degli alberi, fitte e molto dense, riescono a catturare forti percentuali di pioggia torreziale. Stessa cosa le radici degli alberi che impediscono l’erosione continua dei substrati e questo potere risiede proprio nella complessa integrazione tra chioma, i vari strati arboreo, arbustivo, erbaceo, fungale, muscinale e letteria, per poi giungere al rapporto suolo-radici.
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Mitigazione della siccità e della canicola estiva.
Le foreste sono straordinari regolatori del clima. Attraverso gli stomi delle foglie, durante il giorno, sono liberate, nell’atmosfera circostante grandi quantità di vapor d’acqua. Le aree boscate si riscaldano, durante il giorno, più lentamente delle aree coltivate o urbane ed il calore assorbito dal terreno viene rilasciato più lentamente. Proprio questo processo permette la creazione di microclima con estremi molto più attenuati rispetto all’esterno. Una sensazione che si dimostra molto piacevole nelle giornate caldissime quando troviamo riparo in un’area boscosa.
Protezione dai venti per le attività agricole.
Il vento, un agente atmosferico negativo per la produzione agricola, perchè sottrattore di umidità, favorisce la traspirazione delle piante che vi si oppongono chiudendo gli stomi delle foglie; ciò riduce l’assorbimento del biossido di carbonio e rallenta il processo di fotosintesi e quindi la resa produttiva. I boschi e le foreste possono diventare delle formidabili protezioni contro i venti che vengono mitigati attraverso la densità delle chiome e il sottobosco, arrivando a salvaguardare le coltivazioni. Ecco perchè sarebbe auspicabile, ad esempio, alternare campi coltivati a boschi o circondare gli stessi con piccole aree boscate che fungono da protezione e da filtro per gli agenti atmosferici.
Incremento e mantenimento della biodiversità animale e vegetale.
Foreste e boschi sono grandi contenitori di alberi, arbusti e fiori anche in via di estinzione, con un ruolo scientifico e naturalistico rilevante. Questi luoghi sono dei paradisi per gli scienziati e i naturalisti, dei laboratori straordinari in cui poter studiare da vicino il ciclo della vita. Come già accennato, il sottobosco rappresenta il luogo in cui tutta questa ricchezza botanica può esplodere, alimentata da condizioni favorevoli alta fertilità del suolo a seguito della letteria forestale. Luoghi in cui gli animali possono trovare riparo e dove possono riprodursi.
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Valore turistico e ricreativo di boschi e foreste.
Foreste e boschi vanno a migliorare interi paesaggi, diventando elementi identitari di grandi e piccole comunità. Foreste circondano ad esempio castelli, ville, borghi, rovine classiche, disegnano panorami di straordinaria bellezza, si sviluppano intorno a fiumi, torrenti, laghi ecc… Da qui si sviluppano itinerari di grande fascino con visite guidate culturali e scientifiche dentro le aree boschive, che raccontano la storia dei monumenti, dei borghi, delle tradizioni locali. Una foresta in ottime condizioni in molti casi migliora splendidamente una comunità, rende migliore la qualità della vita dei cittadini. Intorno ad essa le attività ricreative come pic-nic, socializzazione, gioco, ristorazione ecc… possono creare interessanti introiti e posti di lavoro. Anche le attività di educazione ambientale che si svolgono all’interno dei boschi, possono contribuire ad incrementare la dinamicità e vivacità della comunità, realizzando una rete di tutela, conservazione e valorizzazione dei tesori forestali.
Valore artistico di boschi e foreste.
Una particolarità non sempre presa in considerazione ad esempio è quella delle foreste e boschi intesi come paesaggi culturali, luoghi della cultura o luoghi di ispirazione per artisti e poeti. Le foreste hanno sempre affascinato i grandi maestri dell’arte sia italiana che estera. In particolare, in Francia, proprio intorno alla foresta di Fontainebleau si sviluppò, a metà Ottocento, la famosa Scuola di Barbizon che appunto amava dipingere gli alberi, le vedute e i svariati ambienti di questi luoghi naturalistici e dei suoi animali. Proprio i boschi e le foreste vengono inseriti come soggetti di pregio nei paesaggi ideali di Claude Lorrain nella seconda metà del Seicento. E lo stesso John Constable, con il suo “pittoresco” rende le foreste e i boschi elementi preziosi dei dipinti di paesaggio inglese tra la fine del 700 e l’inizio dell’Ottocento.
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Valore terapeutico di boschi e foreste.
Non possiamo non ricordare la cosiddetta “Terapia forestale” che molti psicologi e psicoterapeuti stanno utilizzando per migliorare la vita di molti pazienti affetti da turbe depressive e problemi esistenziali. Passeggiare nelle foreste e nei boschi migliora tantissimo la vita affettiva e sociale ma soprattutto è in grado di prevenire e o combattere lo stress psico-fisico.
Valorizzare e conservare i boschi e le foreste e proteggerle dallo sfruttamento intensivo.
I boschi e le foreste rappresentano dunque un patrimonio straordinario come illustrato nelle diverse qualità sopra elencate. E’ troppo riduttivo a nostro avviso etichettare le foreste esclusivamente come luoghi di sfruttamento del legname e produzione di biomasse. E’ purtroppo una visione totalmente consumistica, usa e getta, di un patrimonio che dovrebbe appartenere a tutti, vista la grande importanza ecologica e culturale. Un patrimonio così prezioso che dovrebbe essere protetto da qualsiasi tipo di ingerenza antropica e azione di degrado e distruzione. Lo sfruttamento intensivo degli alberi in foresta produce danni irreparabili impedendo lo stoccaggio della CO2 e devastando aree bellissime con collasso del turismo sostenibile.
Qualcuno, attraverso la politica, sta cercando di trasformare le foreste e i boschi in materiale da bruciare per il riscaldamento. E l’attuale crisi internazionale non aiuta in questo senso. Tutto questo sta rischiando di incrementare a dismisura l’utilizzo delle biomasse forestali a livello industriale con danni irreparabili per le foreste di pregio.
Nessuno qui vuole cancellare o criticare la filiera sostenibile del legno da opera, che rappresenta la storia di intere comunità montane legate alla valorizzazione e conservazione di antiche foreste trasformate in paesaggi culturali preziosi. Ma questa è una storia di artigiano, di arte, di tradizione, in totale comunione con la natura. Accanto all’agricoltura sostenibile le foreste rappresentano una ulteriore ricchezza del territorio e delle comunità. Il bosco del paese o del borgo antico è sempre stato il punto di riferimento, il luogo identitario dei ricordi e della memoria storica. Tutto questo ci deve far capire che la gestione sostenibile del legname deve andare di pari passo con l’equilibrio nella tutela e conservazione dei boschi e foreste di pregio culturale e scientifico. La linea da seguire, a nostro avviso, dovrebbe essere quella della gestione di un paesaggio curato, coltivato, non abbandonato al degrado antropico, ma ben integrato con spazi di foresta e bosco per la conservazione della biodiversità. Così facendo si va a ridisegnare quello che è il vero paesaggio culturale italiano, ovvero un mosaico coloratissimo e raffinato di cultura, tradizione, naturalità, ricchezza botanica, orti, frutteti, borghi, foreste, boschi, tesori artistici e culturali.
Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio Onlus
Bibliografia:
Pirone G., Alberi, arbusti e liane d’Abruzzo, seconda edizione. C0gecstre Edizioni.
Tammaro F. Il paesaggio vegetale dell’Abruzzo, Cogecstre Edizioni.