Capitozzato l’Ulivo millenario di Oria (BR)

Capitozzato l’Ulivo millenario di Oria (BR)

Il millenario albero, già nel mirino delle eradicazioni, ha subito

un grave colpo alla sua bellezza e maestosità.

 

L’ulivo di Oria dopo la capitozzatura

 A Oria (BR) in Contrada Frascati si continua a distruggere un patrimonio di enorme valore nel silenzio totale di istituzioni locali e regionali. Era maestoso, con i suoi grandi rami si espandeva come puro incanto, era rigoglioso e verde questo ulivo, nonostante qualcuno diceva  fosse malato, affetto da xylella, ma quel qualcuno non ha mai mostrato un documento che lo provasse.

L’ulivo di Oria

 

Era riuscito a salvarsi da precedenti minacce di tagli ed eradicazioni, la sua proprietaria era stata raggiunta da una notifica di espianto dell’osservatorio fitosanitario regionale (accade così, prima ti inviano una notifica, e poi ti minacciano con una multa se non provvedi tu stesso ad eliminare l’albero infetto) e per non pagare la multa ai primi di maggio  voleva lei stessa abbatterlo. Poi nel maggio scorso, degli attivisti riuscirono a bloccare i tagli.

Secondo una datazione di due anni fa, questo esemplare conta ben 2066 anni e se fosse stato censito e tutelato  nessuno avrebbe potuto toccarlo, ma a farlo è stata la stessa regione che ha eseguito gli ordini imposti dall’Europa.

 

L’ulivo millenario prima della capitozzatura

 

Se l’Europa chiedesse la distruzione di tutti gli ulivi pugliesi, la Regione  Puglia eseguirebbe senza battere ciglio? Ci vuole poco, pochissimo tempo per cancellare quello che la natura fa in due millenni e per di più senza una motivazione;  mi chiedo cosa bisogna fare per fermare questa idiozia, non bastano le proteste, non bastano le denunce, gli esposti , le telefonate alla forestale, cosa bisogna fare per fermare tagli, capitozzature ed eradicazioni?

 

Veduta sull’ulivo di Oria

 

Cosa ha intenzione di fare la Regione Puglia, distruggere il suo ecosistema? Queste azioni sono inutili, provocano solo dolore, perdite e danni  enormi al nostro patrimonio e paesaggio, così non si eliminerà il problema, la xylella si diffonderebbe egualmente. Quali sono i reali interessi che ricadono su questo territorio? Chi è interessato a quelle terre e che progetti ha su di esse?

Io sono sconcertata, non riesco a darmi pace. Questo è un danno enorme ed è esattamente il contrario di quello che mi aspetterei dalla mia regione, accettare supina le imposizioni senza senso che arrivano da chi ha ben altri interessi che non la tutela di un territorio già in crisi.

Quello che è successo a questo gigante potrebbe accadere a tutti i millenari e patriarchi presenti nella regione e non ancora censiti. Molti dei nostri plurisecolari, non solo ulivi, alberi in genere non sono ancora censiti  e quindi chiunque può decidere di distruggerli senza commettere reato alcuno. Evidentemente a tutti sta bene così, perché non si vogliono vincoli, che deriverebbero dall’iscrizione di queste meraviglie nell’elenco degli alberi monumentali e protetti.

Qualunque nazione civile e saggia avrebbe fatto di queste sculture viventi un museo diffuso , sacro e intoccabile. Non sappiamo vivere e ci stiamo autodistruggendo senza ribellarci.

Florenza Mongelli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *