Aptenia cordifolia, una pianta del lungomare
APTENIA CORDIFOLIA
Una pianta per il lungomare
Baby sun rose flower (Aptenia cordifolia)
L’incontrai la prima volta all’Orto Botanico di Roma dove insieme ad altre succulente cresceva alla base di una grande palma. Non ebbi il coraggio di prenderne una foglia, ma annotai il nome e lo conservai finchè un giorno, per strada, vidi una povera Aptenia che cresceva stentata, abbandonata a se stessa e completamente all’asciutto.
Da quella talea ho generato una intera stirpe di aptenie che ora hanno colonizzato tutti i terrazzi esposti al sole del palazzo in cui abito. Tra i condòmini c’è stato il classico passaparola e dopo aver visto la fioriera del vicino superare indenne la torrida estate del 2017, questa incredibile piantina ha conquistato il suo posto al sole praticamente su tutti i terrazzi del palazzo e oltre. E oggi si affacia da moltissime fioriere formando grandi cuscini verdi, densi e lunghi oltre 1 metro.
Chiamata “Baby sun rose”, l’aptenia è originaria del Sud Africa e appartiene alla famiglia delle Aizoaceae; tollera temperature altissime e ama terreni ben drenati; se digitate il suo nome su Internet vi compaiono decine di notizie e foto, a dimostare che si tratta di pianta amata e utilizzata un po’ ovunque nel mondo, ma come molte altre piante sudafricane, l’aptenia da noi trova un clima così simile a quello da cui proviene che vale la pena coltivarla perché il successo è garantito.
La fioritura rosa ciclamino è gradevole e pittosto lunga, dura tutta l’estate grazie ai capolini che si succedono nel tempo; ma l’aspetto più interessante è la sua versatilità e velocità di crescita, oltre alla sua innata resistenza alla siccità, dovuta ai tessuti “succulenti” cioè capaci di trattenere l’acqua.
Funziona bene da tappezzante, da ricadente (forma bellissimi cuscini, fitti e ordinati) e perfino da rampicante: l’avevo piantata in un vaso dove crescevano una rosa rampicante ed un gelsomino e volevo coprisse il terreno e invece lei si è arrampicata ed è andata ad occupare tutti gli spazi lasciati vuoti dagli altri due rampicanti, coprendo una superficie di quasi 2 mq. Il tutto con una velocità incredibile.
Quando cresce in pieno sole, ma soprattutto con poca acqua, le sue foglie diventano più piccole, mentre quando viene irrigata una volta a settimana le foglie sono più grandi e in generale ha un aspetto migliore, più florido. Per mantenerla compatta quando la si usa come tappezzante va potata 2 o 3 volte l’anno, altrimenti i fusti tendono ad allungarsi e ad apparire legnosi e spogli.
Ho scoperto di recente che esiste anche una varietà a fiore giallo (Aptenia cordifolia haekeliana) ed una a foglia variegata di bianco: devo trovarle e testarle!
Sto pensando di provare a farla crescere su un parallelepipedo fatto di rete per creare una specie di siepe squadrata a basso consumo idrico e a bassissima manutenzione: una siepe che per mantenere la forma non richiede potatura e le cui dimensioni finali sono definite con precisione sin dall’inizio perché sono esattamente quelle della rete.
Naturalmente questo già si fa con altri rampicanti, come l’edera a foglia piccola, ma direi che anche con l’Aptenia la cosa dovrebbe funzionare: sotto il sole cocente dell’estate una succulenta avrà certamente più chances di sopravvivere.
Studio SlowgardenING
Alessia Brignardello Botanico Paesaggista