Alberi che crollano. La cattiva gestione del verde provoca danni e vittime
In tutta Italia il maltempo ha provocato gravi danni. Alberi caduti e vittime. Ma è ancora difficile investire sulla prevenzione e sulla corretta cura del verde e del paesaggio
Crollo di alberi a Roma
Il maltempo è stato violentissimo su tutta la nostra penisola, provocando danni ingenti. E ancora una volta si contano tantissimi alberi caduti, soprattutto a Roma e in altre città. Alberi imponenti che hanno schiacciato macchine, danneggiato edifici, ucciso delle persone e provocato dei feriti. Ancora una volta l’Italia deve fare i conti con la pessima gestione del paesaggio e rimane molto difficile investire su standard di qualità in cui la sicurezza e la bellezza possano andare in comunione.
I giornali e le tv hanno riportato le sconvolgenti immagini della tromba d’aria che ha distrutto gli alberi di Terracina. Decine di pini crollati al suolo, in pieno centro cittadino. Un intero paesaggio mediterraneo cancellato per sempre. A Roma la violenza del vento ha devastato il verde cittadino con decine di alberi caduti rovinosamente su palazzi e su macchine. I danni sono ingenti ma non è la prima volta che il nostro paese viene colpito da questi fenomeni estremi che portano la desolazione e ci dimostrano che siamo piccoli e inutili di fronte alla furia degli elementi.
Crollo di alberi a Milano
L’importanza della corretta cura del verde
Nelle ultime ore si fa un gran parlare degli alberi caduti e della necessità di intervenire con abbattimenti e potature. Questa però non è la strada maestra da percorrere. Vanno eliminati gli alberi realmente pericolosi, ma non si deve fare speculazione sul verde cittadino promuovendo devastazioni di massa in nome della sicurezza. Bisogna valutare attentamente i casi, con le dovute analisi strumentali eseguite da esperti. Stiamo pagando le torture perpetrate sugli alberi per decenni e che ancora oggi vengono eseguite senza tregua. Se i pini di Terracina e gli alberi di Roma sono crollati la causa è nella instabilità degli apparati radicali stressati e torturati da scavi per sottoservizi, terreni non idonei o poco profondi, pessime piantagioni, cattiva cura dei siti di radicazione, cattive potature.
Tantissimi alberi in città vengono lasciati allo sbando totale, senza la minima cura fitosanitaria, vengono macellati dalle motoseghe e dalle ruspe. Tutto questo provoca dei mostri che poi si scatenano sugli ignari cittadini. Il governo italiano e soprattutto i comuni devono capire che una gestione di qualità del paesaggio e dei nostri beni ambientali (giardini, parchi, filari arborei ecc…) impedisce disastri e vittime. E’ assurdo e terribile morire sotto un albero; è terribile sapere che qualcuno è stato incapace o non ha vigilato nella sua gestione corretta. Il verde urbano non è un semplice arredo usa e getta ma una infrastruttura polifunzionale complessa che produce servizi ecosistemici. Gli alberi in città sono una coltivazione, come in un grande giardino, e come tale devono essere gestiti e migliorati nella loro esistenza.
Crollo di un grosso Platano a Roma
L’impatto dei cambiamenti climatici.
Il clima è cambiato, in peggio e possiamo solo cercare di prevenire i disastri che saranno sempre più frequenti. Il Global Warming è una realtà difficile con cui dover fare i conti. Prevenire è meglio che curare. Bisogna dare massimo risalto a tutte le azioni per arrestare i danni dei cambiamenti climatici. Necessario muoversi su interventi professionali in cui gli alberi e tutti i beni ambientali vengano curati sapendo che ci saranno eventi meteorologici estremi sempre più frequenti. In che modo intervenire per conservare il verde bene pubblico? Investire su potature di qualità che vanno a migliorare le alberature sotto l’aspetto estetico e fitosanitario, investire sulla cura e prevenzione delle malattie e sul miglioramento degli spazi vitali. Smetterla di cementificare selvaggiamente ogni angolo delle città riducendo porzioni di terreno fertile. Il cambiamento climatico può essere combattuto efficacemente sensibilizzando sul rispetto del verde e piantando più alberi per rendere le città più verdi e resilienti.
La corretta comunicazione
Su molti giornali e tv si continua a leggere “albero killer“, ingannando i cittadini e rovinando sempre più il rapporto di convivenza tra alberi e esseri umani. Si tratta di una deriva della comunicazione mediatica che non porta bene nella corretta gestione del verde urbano e dei beni ambientali. Sono tante le amministrazioni pubbliche e i privati cittadini che, spinti da una alberofobia molto forte, preferiscono eliminare il problema “alla radice” senza perdere altro tempo. Gli alberi non sono killer, anzi sono eroi e coraggiose vittime dell’incuria e della follia degli uomini. Bisogna lavorare, infine, per una corretta comunicazione e collaborazione tra le varie figure professionali che lavorano nella tutela e conservazione dei beni ambientali e del paesaggio.
Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio Onlus
Intervista a Alberto Colazilli, Presidente del Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio, su Il Messaggero del 4 novembre 2018
Io sono un volontario di PC e AIB con esperienza pluridecennale.Ogni volta che succede un fatto come questo,si scrivono un sacco di belle parole e buoni propositi.Poi quando un’amministrazione decide di tagliare piante pericolose o troppo alte per stare tra le case,insorgono tutti,i Verdi,i comitati di quartiere,le opposizioni e chi più ne ha più ne metta!Poi si piangono le vittime e i milioni di danni.
Bisogna cominciare a sfatare certe leggende metropolitane prive di fondamento scientifico in cui si racconta che più gli alberi sono grandi maggiore è la loro pericolosità. Dunque, non è proprio così. L’albero è una creature vivente che cresce in altezza e in larghezza cercando la luce. Il problema sta nelle pessime potature che vengono fatte sulle chiome, tipo capitozzature feroci, che provocano un indebolimento della pianta e la rottura futura dei rami a causa di carie e malattie del legno. La potatura delle chiome non significa reprimere la pianta ma saperla educare correttamente alle condizioni cittadine nel rispetto degli alberi. Siamo d’accordo sulla sostituzione degli alberi realmente malati o compromessi. E utilizziamo il termine sostituzione perchè ormai di piante in città se ne mettono troppo poche. Le amministrazioni si dimenticano che una riforestazione urbana con esemplari ben curati è il migliore alleato nella lotta all’inquinamento e nella sottrazione di CO2. E gli esemplari pericolosi devono essere valutati strumentalmente. Spesso la sola valutazione visiva non porta a scovare eventuali problemi che possono essere nascosti nell’apparato radicale o nei tessuti legnosi dell’albero. Ecco perchè la analisi strumentali devono essere un obbligo per valutare la stabilità dei nostri alberi cittadini. Basta improvvisazione. Facciamo lavorare gli addetti ai lavori.