La rizosfera, area strategica per la sopravvivenza delle piante. Perchè migliorarla e preservarla.

La rizosfera, area strategica per la sopravvivenza delle piante. Perchè migliorarla e preservarla.

 

Quante volte ci siamo fermati a guardare quelle orribili aiuole in ambiente urbano, troppo piccole per contenere grandi alberi o con giovani alberelli piantati in terreni compattati, poco fertili, riarsi dal sole che comportano una crescita stentata delle piante. Proprio li, in quella frazione di suolo che circonda le radici delle piante, si trova la rizosfera. Si tratta un’area strategica fondamentale per la sopravvivenza e la crescita di alberi e arbusti.
Parlare di miglioramento della rizosfera nei complessi ambienti urbani può sembrare qualcosa di arduo. Infatti, come ci spiega la scienza, nella rizosfera vive una vasta varietà di microrganismi, funghi, batteri, molti dei quali utili alla crescita degli alberi. Potremmo definirlo un microcosmo misterioso ma di grande importanza che in molteplici azioni di cura e gestione del verde cittadino viene praticamente ignorato.

La rizosfera è attivamente influenzata dalla pianta dove espelle continuamente una complessa miscela di sostanze capaci di alterare localmente il suolo, ad esempio il pH o l’ossigeno o l’apporto di acqua, per catturare meglio i nutrienti. Proprio in questo spazio intorno alle radici ci sono popolazioni microbiche che a loro volta influenzano la crescita e la salute della pianta. Nella rizosfera c’è tantissimo nutrimento, essenziale per l’albero; poi ci sono quei funghi benefici, i funghi simbionti, che possono entrare in simbiosi con le radici delle piante formando le “micorrize”, che contribuiscono a un miglior apporto di nutrienti e con cui riescono meglio a combattere gli stress generati dalle avversità ambientali, ad esempio la forte siccità. Poi ci sono i batteri benefici che in simbiosi con le radici di alcune piante trasformano l’azoto dell’aria in un nutrimento.
Siamo di fronte a un sistema estremamente importante ma molto fragile in quanto basta poco per metterlo in crisi e creare situazioni di difficoltà per gli apparati delle piante.

Tornando alle aiuole degli alberi cittadini, ingabbiate nel cemento e costrette a un continuo stress antropico, ci rendiamo conto di quanto sia importante il continuo miglioramento della rizosfera per farli crescere senza problemi. Cosa fare per migliorare la rizosfera delle piante in città? Prima di tutto l’utilizzo di fertilizzanti organici ad alto contenuto di sostanze proteiche può rappresentare una buona soluzione per aiutare la moltiplicazione dei microrganismi della rizosfera e contribuire alla fertilità del suolo.

E’ importante mantenere il suolo sempre ricco di sostanza organica: ad esempio le stesse foglie autunnali, invece di essere raccolte, potrebbero essere utilizzate per migliorare i terreni intorno agli apparati radicali proteggendoli dagli sbalzi termici e contribuendo allo sviluppo dei microrganismi. Può sembrare strano ma la pulizia radicale delle aiuole delle piante dalle foglie cadute può provocare degli squilibri nella rizosfera, come anche il continuo interramento o asportazione di sostanza organica e terreno, mettendo a nudo l’apparato radicale può impoverire o addirittura distruggere questo microcosmo. Per il miglioramento della rizosfera con tecniche ecosostenibili è consigliato non utilizzare concimi chimici, in quanto alterano l’efficacia dell’humus con problemi a lungo termine per l’albero stesso. Tutti questi problemi, purtroppo, in ambiente urbano sono all’ordine del giorno. Quello che conta è creare un equilibrio tra albero e terreno, con il corretto assorbimento delle sostanze nutritive e rispettando e migliorando la rizosfera. Se si permette alla pianta di avere ciò che serve per assorbire i nutrienti automaticamente si vede una qualità migliore nella crescita, una migliore resistenza alle avversità climatiche e agli stress e soprattutto un potenziale abbattimento dei costi di gestione del verde cittadino, a carico dei contribuenti.

Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio Onlus

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