La violenta strage di alberi in Via Pantini a Pescara. Una pagina nera per l’Abruzzo.
A Pescara una violenza inaudita nella distruzione
degli alberi in Via Pantini, in pieno periodo di nidificazioni
Strage di alberi in Via Pantini – Foto da Coord. Salviamo gli Alberi di Pescara
Le ruspe alla fine, in data 31 maggio, sono arrivate prepotenti a devastare uno degli ultimi paesaggi caratteristici della città di Pescara, all’interno della Riserva Naturale Regionale Pineta Dannunziana. Un lavoro eseguito velocemente, senza pietà, distruggendo ogni essere vivente con una furia incontenibile, con un dispiegamento di forze che sembrava quasi un teatro di guerra. Colpite creature pacifiche come alberi e arbusti che facevano da casa a avifauna, mammiferi, piccoli animali. Il tutto per costruire la strada, a doppia corsia e con doppio marciapiede, che dovrebbe collegare il nord e il sud di Pescara, proprio dentro l’area protetta, nel comparto 5 riserva integrale.
Siamo in pieno periodo di nidificazioni e l’intervento di distruzione delle alberature di Pino d’Aleppo e di Roverella, ha provocato danni ingenti a un habitat di grande importanza. All’improvviso il meraviglioso canto degli uccelli, che caratterizzava da sempre questa parte della città, è praticamente sparito, lasciando spazio all’odore della resina dei pini divelti e tagliati, nell’inferno dei rumori insopportabili delle motoseghe e delle ruspe devastatrici. Nessuna pietà per i nidi, per i rifugi dei piccoli animali, per piante storiche e meravigliose. Siamo di fronte a una chiara violazione della Direttiva Habitat adottata con Legge 157/92, che vieta il disturbo dell’avifauna nel periodo riproduttivo.
Strage di alberi in Via Pantini – Foto da Coord. Salviamo gli Alberi di Pescara
All’improvviso Pescara è piombata in un incubo, come una città senza regole in preda alla distruzione, senza alcuna sensibilità per la natura, lontani da qualsiasi buon senso. Non si può parlare di civiltà o di cultura del paesaggio di fronte ad azioni di questa gravità. Pescara città bella ma sfortunata, località balneare tra luci e ombre, stritolata tra incubi, sogni infranti e sconvolgimenti sul paesaggio. Ogni tanto sparisce un lembo della Bella Pescara per far spazio al cemento o per tagliare alberi. Pescara intrappolata nella sua maledizione di città incapace di salvaguardare i suoi tesori e il suo passato.
Strage di alberi in Via Pantini – Foto da Coord. Salviamo gli Alberi di Pescara
Si continua a dire che bisogna aver pazienza, che si sta lavorando per la comunità, perchè è in corso la riunificazione dei comparti della Riserva e che si pianteranno 800 alberi come compensazione. Ci viene detto che un grande parco pubblico e riserva naturale sarà riconsegnato alla città. Ma a quale prezzo questa unificazione viene eseguita? Forse i cittadini pescaresi e abruzzesi neanche si rendono conto di quanto siano pericolosi questi colpi di mano devastanti contro il paesaggio. Queste azioni sono un danno d’immagine gravissimo per una intera comunità, sotto l’aspetto del turismo, dell’estetica e della tutela delle bellezze naturali. Insomma, una bruttissima pubblicità per l’Abruzzo in un periodo di rilancio delle attività turistica, in cui si parla tanto di sostenibilità ambientale e riqualificazione del territorio.
Quella del 31 maggio è stata una vera e propria dichiarazione di guerra contro le associazioni pescaresi e abruzzesi e contro tutti gli amanti degli alberi e della natura. Migliaia le chiamate ai Carabinieri Forestali ma purtroppo gli interventi sono arrivati troppo tardi. Due esposti presentati dalle associazioni ecologiste, i lavori sono al momento fermi in attesa di accertamenti, ma il danno, incalcolabile, è stato ormai arrecato alla riserva pineta dannunziana.
Negli occhi degli ecologisti e dei naturalisti accorsi e di moltissimi cittadini si scruta solo tanta depressione, tristezza, rabbia e anche rassegnazione. C’è chi piange perchè il dolore è forte. Paradiso perduto, potremmo definirlo, una nuova sconfitta per il nostro Abruzzo.
Strage di alberi in Via Pantini – Foto da Coord. Salviamo gli Alberi di Pescara
Si parla tanto di rilancio del turismo in Abruzzo, beh, questa rimarrà una pagina nerissima per la nostra regione. C’è da dirsi, quale turismo? Vogliamo rilanciare con le ruspe il territorio? Dopo il ridimensionamento del Parco regionale Sirente Velino, questa strage violenta di alberi storici in Via Pantini, in una Riserva regionale, è un ulteriore colpo all’immagine verde della nostra regione.
Pescara festeggia la sua prima Bandiera Blu, che adesso pian piano comincia a tingersi di nero. Ci sono azioni che rimangono come macchie indelebili nella storia di una comunità e non possono essere mai più cancellate. E non saranno certo la Bandiera Blu o le 800 piante per la compensazione e frenare l’indignazione e la vergogna per così tanta violenza nei confronti della natura, del paesaggio e degli alberi.
Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio – Coordinamento regionale Abruzzo.