Costa dei Trabocchi (CH). Necessario il restauro dei paesaggi
Un paesaggio unico, ricco di storia e beni ambientali di interesse,
meriterebbe un attento restauro e ripristino delle vedute più caratteristiche
sotto l’aspetto botanico e naturalistico
Una splendida veduta sulla Costa dei Trabocchi dalla terrazza di San Giovanni in Venere (CH) – Foto Colazilli
Costa dei Trabocchi (CH). Un gioiello paesaggistico e storico che rischia di essere abbandonato a se stesso, sottoposto a un fortissimo impatto antropico, con vedute sul mare e sui trabocchi divorate da canneti fuori controllo e boschi di robinia e ailanto, scorci caratteristici poco valorizzati, mancanza di un progetto unitario di ripristino degli scorci e degli angoli più belli oltre che di azioni di restauro paesaggistico. Il Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio Onlus, durante il suo recente sopralluogo sulla Costa Teatina, ha analizzato le tante criticità e mancanze nella gestione e valorizzazione di questo paesaggio di grande valore per l’Abruzzo.
Caratteristico tratto della Costa dei Trabocchi a Fossacesia (CH) – Foto Colazilli
Molteplici tratti di costa sono totalmente invasi da piante infestanti come l’ailanto, la Robinia e l’Arundo donax (canna del contadino) che hanno snaturato i luoghi, trasformato quelli che un tempo erano degli orti litoranei o dei paesaggi marini in una selva impenetrabile. Le specie arboree e arbustive mediterranee sono state ridotte e concentrate solo in alcuni punti dove a stento resistono all’invasione degli ailanti che si aggrappano ovunque, sulle falesie e su angoli suggestivi, senza risparmiare nulla, insinuandosi a ridosso dei trabocchi, dentro i giardini, chiudendo i panorami e invadendo i boschi di pino e di roverella. Un tempo i canneti erano gestiti per conservare e proteggere gli orti litoranei e gli aranceti e limoneti della costa, adesso sono fuori controllo in molte zone, hanno invaso ogni cosa arrivando a ridosso della statale, trasformando radicalmente in peggio le vedute. Per poter ammirare le falesie, i trabocchi o il mare è necessario farsi strada tra cortine di Robinia pseudacacia, anch’essa priva di controllo, che ha invaso le coste fino al mare, su tutto il tratto dell’ex tracciato ferroviario.
Veduta sul mare completamente divorata dagli ailanti a San Vito Chietino (CH) – Foto Colazilli
Secondo l’associazione il pericolo è di vedere la Costa dei Trabocchi completamente dominata solo da specie arboree infestanti e dai canneti. Le soluzioni per un miglioramento botanico e paesaggistico ci sono ma devo essere attuate con decisione, in primis diradare i robinieti e i canneti, procedere alla eradicazione dell’ailanto e ripristinare gradualmente gli antichi orti litoranei. La Robinia con la sua fioritura profumata in maggio può essere un elemento di valorizzazione della costa ma va gestita e controlla rigorosamente, allevata ad albero, evitando cespuglioni impenetrabili. L’ailanto invece, visto lo scarso valore ambientale ed ecologico, andrebbe totalmente estirpato e sostituito con altre specie arboree di pregio. Un lavoro certosino che necessita investimenti e tanta pazienza e professionalità.
Ailanti e robinia assieme alla preziosa Smilax aspera in un tratto della Costa dei Trabocchi altezza Rocca San Giovanni (CH) – Foto Colazilli
Cortine di Robinie e ailanti coprono completamente la veduta sul mare – Foto Colazilli
A San Vito persiste ancora la tradizione degli aranceti, nascosti tra le cortine di canne e allori, a ridosso del mare, che danno ancora quella immagine storica della Costa dei Trabocchi. Ma molte zone della costa tra Fossacesia, Rocca San Giovanni, Torino di Sangro e Vasto non permettono più di ammirare il mare. Anche l’inserimento di specie mediterranee, ripristinando i luoghi con pini d’Aleppo, leccete, querceti, inseriti tra uliveti e aranceti, alternati alla macchia mediterranea può essere un progetto di restauro del paesaggio da compiere gradualmente, un pò alla volta, ricostruendo anche il valore naturalistico e botanico di tante località.
La Costa dei Trabocchi vista dalla terrazza di San Giovanni in Venere – Foto Colazilli
Secondo l’associazione un paesaggio di così inestimabile valore dovrebbe essere gestito come un giardino e non lasciato nell’incuria. Stiamo parlando di uno dei motori portanti del turismo abruzzese. Uno degli angoli più belli della Costa dei Trabocchi, la veduta paesaggistica dalla terrazza di San Giovanni in Venere, è sicuramente una delle cartoline più belle d’Abruzzo. Putroppo, anche qui, accanto alla bellezza dei pini d’Aleppo, delle roverelle e degli uliveti, si nota come le infestanti e il degenerante impatto antropico rischino di compromettere il valore botanico dei luoghi.
Vista spettacolare sulla Costa dei Trabocchi dalla terrazza di San Giovanni in Venere – Foto Colazilli
L’intervento deve essere chirurgico e non distruttivo, eliminando ogni cosa, come spesso accade in certe situazioni. Ecco perchè è fondamentale coinvolgere validi botanici ed esperti del settore paesaggistico. Solo così potremo tornare a godere, un passetto alla volta e attraverso uno studio accurato, della bellezza naturalistica e paesaggistica di questi luoghi tanto amati.
Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio Onlus